COS’E’ L’ANSIA E COME SI RICONOSCE
L’ansia è un’emozione normale e necessaria quando ci troviamo in una situazione di pericolo o avvertiamo di trovarci in una situazione che mette a rischio la nostra vita: la manifestazione di ansia ci allerta e ci permette di mettere il nostro corpo in una situazione di prontezza di fronte al presunto pericolo. In molti casi la sensazione di ansia ci permette di salvarci la vita, ad esempio il sopraggiungere di un’auto ad alta velocità nella nostra direzione ci può far provare ansia in tal modo ci ferma dall’attraversare la strada e dal poter essere investiti.
Ciò nonostante l’ansia diventa un problema quando la percezione di minacce e di pericolo è soltanto nella nostra mente piuttosto che un reale ed oggettivo pericolo fisico proveniente dall’ambiente, o quando sono i nostri pensieri di paura e di apprensione a rafforzare la sensazione di ansia e ad attivare comportamenti di evitamento. In questi casi l’ansia, piuttosto che aiutarci, ostacola il nostro normale agire e sentire quotidiano. Alcuni soggetti vivono in un costante stato di ansia che, seppure ad una intensità bassa, creano una situazione di sofferenza. L’ansia diventa un problema nel momento in cui ostacola il nostro normale modo di pensare o di comportarci e si esprime intensamente con i suoi sintomi attraverso il corpo. Provare ansia come viene inteso clinicamente significa soffrire di un problema psicologico abbastanza frequente che di per sé non porta alla morte o malattia mentale, come comunemente si intende, tuttavia l’ansia clinica non è una condizione normale e deve essere curata.
Tra i sintomi di ansia possiamo elencare:
Preoccupazione eccessiva, perdita di fiducia in se stessi frequente sensazione di paura, facile irritabilità con le persona, difficoltà a a concentrarsi o mantenere la concentrazione, facilità a dimenticare le cose, difficoltà a rilassarsi, paura o sensazione di fastidio in mezzo alla gente, insonnia, diminuzione o perdita dell’interesse sessuale, predisposizione ad evitare le situazioni ansiogene, senso di paura al pensiero di dover affrontare la giornata dell’attività quotidiane.
Vivere una condizione di ansia a lungo diventa una condizione faticosa e demoralizzante. Liberarsi dall’ansia definitivamente è assolutamente possibile imparando e mettendo in pratica delle strategie di fronteggiamento. Liberarsi dall’ansia è possibile anche quando la personadice di soffrire d’ansia da molti anni e che quindi è, secondo lei, sempre stata così. Soffrire di ansia o essere ansiosi non è scritto nei geni di nessuno di noi.
In molti di noi possiamo aver sentito parlare della risposta di lotta o fuga. Se fossimo da soli nella giungla è arrivasse un leone sicuramente proveremmo una reazione importante di ansia sia nella mente che nel corpo. La percezione di minacce e pericolo attiva il nostro sistema nervoso per prepararsi a difendersi o fuggire rispetto al pericolo.
La noradrenalina e l’adrenalina si riversano nel nostro sistema canalizzando l’energia in modo da sfruttarla più utilmente, ossia per salvare noi stessi. Il flusso di sangue viene deviato dalle mani e dei piedi e viene pompato ai principali gruppi muscolari, soprattutto nelle gambe. Il cuore inizia a battere più velocemente, il respiro aumenta di frequenza per ossigenare maggiormente il sangue; il fegato rilascia più zucchero nel flusso sanguigno al fine di dare energia. In questa situazione di percezione di pericolo, sì inizia a da sudare di più, la visione periferica diminuisce concentrando l’ attenzione sul fattore di minaccia.
Il nostro corpo è ora pronto a combattere o a scappare dal leone.
In situazioni estreme, una situazione di alto pericolo per la vita, il corpo può attivare un’altra opzione di risposta che consiste nel “congelare”, ossia ad arrestarsi, bloccarsi completamente; è quando solitamente si dice di essere rimasti “paralizzati”.
Presenteremo qui all’una tra le più frequenti risposte fisiche che si possono presentare quando ci troviamo in uno stato di ansia, o viviamo un attacco di panico. Questi sintomi sono il risultato dei rapidi cambiamenti che attiva il nostro corpo in una situazione di percepito pericolo, o presunto pericolo secondo il nostro personale giudizio.
Palpitazioni, tachicardia, tremore alle gambe o sensazioni di debolezza, sensazione di vertigini, dolori al petto, sensazione di boom paura o di formicolio, vampate di calore o brividi di freddo, intorpidimento dei muscoli, fiato corto, sensazione di realtà, difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti, secchezza della bocca, sudorazione, dolore o peso allo stomaco, in alcuni casi diarrea… e vescica debole… ;o)
Questi sintomi naturalmente sono molto sgradevoli per il paziente, tuttavia scompaiono spontaneamente grazie all’aiuto del sistema nervoso parasimpatico che interviene per calmare questo meccanismo. Esistono dei più efficaci metodi di fronteggiamento per sedare o eliminare velocemente l’ansia patologica. Nei disturbi di ansia patologica e nel disturbo di attacchi di panico, è necessario conoscere queste strategie, in quanto le crisi devono essere controllate ed eliminate strategicamente, non semplicemente lasciare che intervenga il sistema nervoso parasimpatico, in quanto in questo modo, la condizione di vita del paziente diventa molto stressante, anche perché si assiste progressivamente ad un aumento della frequenza e dell’intensità delle crisi. Lasciandole libere di comparire e scomparire a proprio piacimento, la presentazione di ansia, di preoccupazione, di sofferenza, diventa sempre più frequente e dura sempre più a lungo, fino ad abbracciare gran parte della giornata limitando la qualità di vita del paziente.
COS’E’ L’ANSIA
Non è raro sperimentare stress e ansia di volta in volta, lo stress si verifica spesso quando una persona si sente sopraffatta dal lavoro, famiglia, o da altre esigenze di vita, enormi eventi stressanti possono portare a sentimenti di ansia.
L’ansia è una parte naturale della vita e può anche essere utile a volte, ad esempio, una piccola quantità di ansia durante un esame può aiutare a rimanere più concentrato e vigile, l’ansia può anche aiutare a tenervi fuori pericolo. La risposta di lotta o fuga allo stress, è un sentimento di grande ansia che avverte il corpo e la mente, come se vi fosse un potenziale di pericolo.
Anche se piccole quantità di ansia possono migliorare le prestazioni di alcuni compiti, l’ansia cronica può ridurre la qualità della vita di una persona. Quando l’ansia colpisce le proprie relazioni, le prestazioni di lavoro, e altri settori della vita, esiste la possibilità che questi sentimenti ansiosi siano in realtà un’indicazione di un disturbo di salute mentale.
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi mentali, quarta edizione, è un manuale usato dai professionisti della salute mentale per scopi diagnostici. Il DSM – IV – TR delinea i criteri diagnostici per tutti i disturbi d’ansia. Sono di seguito elencati i sei principali disturbi d’ansia come descritto nel DSM – IV – TR.
Disturbo di Panico
Il disturbo di panico è caratterizzato dall’esperienza di attacchi di panico persistenti che spesso si verificano senza preavviso o causa. Gli attacchi di panico coinvolgono sentimenti di apprensione che sono accompagnati da sensazioni fisiche spaventose, come il dolore toracico, tremori, e mancanza di respiro. Gli attacchi di panico raggiungono il picco solitamente entro i primi 10 minuti dell’attacco; tuttavia, alcuni attacchi possono durare molto più a lungo. Inoltre, molte persone che soffrono di attacchi di panico segnalano di provare sentimenti ansiogeni anche ore dopo che gli attacchi si sono calmati.
Agorafobia
L’agorafobia è una condizione in cui una persona sperimenta una paura di avere un attacco di panico in luoghi o situazioni da cui sarebbe imbarazzante o difficile sfuggire. Questa paura può diventare così intensa che porta all’annullamento di alcuni comportamenti, in cui la persona non si sente in grado di andare in posti dove crede possa verificarsi un nuovo attacco. Comportamenti di evitamento possono causare molte restrizioni nella vita di una persona che possono limitare le aspirazioni sociali e professionali.
L’agorafobia è attualmente diagnosticata con o senza disturbo di panico. Anche se non è così comune, è possibile sperimentare l’agorafobia senza storia di disturbo di panico, in questi casi, la persona che spesso teme di provare alcune delle sensazioni fisiche di panico e ansia in un luogo da cui sarebbe difficile o umiliante sfuggire.
Fobia Specifica
La fobia specifica è caratterizzata da una paura intensa e incessante di alcuni eventi, oggetti o situazioni. Questa paura è considerata irrazionale, dal fatto che la persona sente un disagio eccessivo. Quando la persona prova paura, si sente subito ansiosa e può anche avere un attacco di panico e nonostante la persona capisca che la reazione è irragionevole, non è ancora in grado di controllare la risposta ansiosa.
La fobia specifica spesso porta all’annullamento di certi comportamenti, in cui la persona rimane lontano dall’oggetto o situazione temuta. Questo evitamento può avere un impatto significativo sul lavoro di una persona, le relazioni e la qualità complessiva della vita. Alcune fobie più comuni che possono influenzare notevolmente la vita di una persona sono la paura delle altezze ( acrofobia ), la paura di tuoni e fulmini ( Astraphobia ), e la paura degli spazi chiusi ( claustrofobia).
Disturbo d’ansia sociale
Il disturbo d’ansia sociale è contrassegnato dalla eccessiva preoccupazione per quello che possono pensare gli altri; la persona teme di essere valutata negativamente e giudicata dagli altri in contesti sociali, spesso si preoccupa di comportarsi in un modo che potrebbe farla sentire in imbarazzo, compresa la sensazione di nervosismo, o arrossire.
Questa paura può essere così intensa che la persona evita spesso le situazioni sociali o prestazioni in cui può essere sottoposta al vaglio degli altri. La persona spesso riconosce che i sentimenti sono irrazionali, tuttavia, prova ancora ansia opprimente e può anche sperimentare attacchi di panico.
Disturbo Ossessivo-Compulsivo
Il disturbo ossessivo-compulsivo ( OCD) è un’altra condizione di salute mentale caratterizzata da ansia e paura. OCD coinvolge ossessioni e compulsioni. Le ossessioni sono pensieri incessanti e intrusivi, sollecitazioni o immagini mentali che sono sconvolgenti e ansiogene. In reazione a queste ossessioni, la persona sviluppa compulsioni, o comportamenti ritualistici e atti mentali che la persona si sente obbligato a fare per evitare che la situazione temuta accada o per neutralizzare l’ansia. Ad esempio, una persona può avere pensieri persistenti circa ammalarsi ( ossessione), il lavaggio ripetitivo delle mani ( compulsione ).
Le persone con OCD spesso riconoscono che i loro comportamenti sono irrazionali e illogici, tuttavia, si sentono costretti a impegnarsi in comportamenti che spesso richiedono tempo e interferiscono fortemente con la vita di tutti i giorni.
Disturbo da Stress Post- Traumatico
Il disturbo da stress post-traumatico ( PTSD ) è una condizione che può svilupparsi dopo che una persona ha vissuto un evento traumatico in cui si sentiva o altri erano in pericolo di lesioni gravi o mortali. Essere in una situazione del genere provoca sentimenti di paura travolgente, shock. Dopo aver sperimentato l’evento traumatico, la persona inizierà a ricordare il trauma attraverso i pensieri intrusivi e immagini, sogni sconvolgenti, e flashback.
Le persone con PTSD eviteranno molte situazioni che ricordano l’evento traumatico, ad esempio, la persona può essere disposta a pensare o parlare dell’evento. Essi possono anche sperimentare altri cambiamenti significativi nei loro comportamenti, tra cui difficoltà a esprimere una gamma completa di emozioni, limitazioni nelle loro attività, e la perdita della speranza per il loro futuro. Inoltre, le persone con esperienza PTSD hanno un aumento degli stati di eccitazione che possono manifestarsi come problemi di sonno, maggiore irritabilità, sentirsi costantemente in guardia, o una mancanza di concentrazione.
L’ANSIA E I DIVERSI DISTURBI: COS’E’ E COME SI RICONOSCE
Spesso si sente parlare di ansia, e purtroppo spesso si sente parlare di ansia e impropriamente, siamo soliti descrivere come uno stato ansioso delle situazioni del tutto normale, di considerare patologico uno stato giusto e funzionale rispetto alla situazione quotidiana. Parliamo di ansia senza assolutamente distinguere i diversi tipi. di ansia possibili, ossia i diversi disturbi appartenenti a questa famiglia. Senza distinzione chiamiamo ansia uno stato di tensione o la fobia, o peggio, chiamiamo ansia un disturbo importante come quello di attacchi di panico. Quasi mai parliamo delle sue cause psicologiche.
un disturbo di ansia deve essere ben distinto sulla base dei suoi criteri diagnostici e definito nella sua giusta dimensione.
DIFFERENZE TRA I DISTURBI DI ANSIA
Il disturbo di attacchi di panico, o meglio la crisi di panico è caratterizzata dall’improvvisa percezione del paziente di trovarsi in una condizione di pericolo e nella percezione intensa e di disagio rispetto ad una imminente catastrofe. A questo punto il paziente assiste ad una sensazione di mancanza d’aria, ad un senso di dolore o di fastidio al petto, mentre il battito del proprio cuore accelerato scatena la paura di essere sul punto di svenire o di perdere il controllo.
Il paziente stesso riconosce che in alcuni luoghi è più probabile che questo stato si verifichi quindi inizia a cercare di evitare proprio questi luoghi che predispongono la crisi e da cui sarebbe difficile allontanarsi. Si parla così di attacchi di panico con agorafobia.
Il disturbo di attacchi di panico è caratterizzato dalla paura della paura… ossia dalla paura costante di poter rivivere quella sensazione di paura intensa già approvata durante le crisi precedenti.
Nella fobia specifica il paziente prova un’ansia importante rispetto all’esposizione ad una situazione reale o ad un oggetto immotivata e proporzionata rispetto alla natura della situazione o dell’oggetto.
Questa paura intensa questa paura intensa porta il paziente a condotte di evitamento.
Il disturbo d’ansia ossessivo-compulsivo è caratterizzato da due componenti: quella ossessiva in cui il paziente ripropone pensieri ricorrenti che scatenano sensazione ansia importante; e la componente compulsiva, ossia il bisogno di portare avanti una azione stabilita capace di esorcizzare momentaneamente lo stato di tensione interno.
Nel disturbo post-traumatico da stress il paziente che ha vissuto una situazione che ha messo a grave rischio la sua vita, come l’esempio un incendio, un alluvione, un terremoto, ma anche situazioni di violenza, vive uno stato di forte tensione interna della paura di potersi trovare esposto a situazioni similmente traumatiche.
Nel disturbo acuto da stress il paziente vive sensazioni simili a quelle nel disturbo post-traumatico da stress, tuttavia queste si verificano nell’immediato periodo successivo a quello dell’evento traumatico.
Il Disturbo d’Ansia Generalizzato è caratterizzato da almeno 6 mesi di ansia e preoccupazione persistenti ed eccessive.
Interessante è anche il disturbo d’ansia come conseguenza all’uso o abuso di una sostanza. Queste sostanze possono essere tossine come l’esempio droghe, oppure addirittura farmaci dove tra gli eventi collaterali di questi possiamo trovare agitazione psicomotoria.
RICONOSCERE L’ANSIA
Il più frequente disturbo d’ansia e quello – d’ansia generalizzata – che fino a qualche anno fa era considerato un disturbo o un’importante, non un reale il disturbo, tuttavia da qualche anno si è iniziato a considerarlo a pieno titolo come psicopatologia nel momento in cui questo si presenta nella vita del paziente con persistenza e causando gravi disagi della capacità del paziente di gestire le normali attività quotidiane.
Il disturbo di ansia generalizzata misura un’incidenza sulla popolazione di oltre il 5% ed è il disturbo è più che altri si presenta insieme a un disturbo depressivo.
Sebbene il disturbo di ansia generalizzata sia così diffuso, appena un terzo dei pazienti si rivolge da uno specialista e ricevere il trattamento necessario. Questo spesso dovuto al fatto che il problema viene sottovalutato, anche perché spesso si parla impropriamente di ansia finendo per credere che l’ansia sia una condizione comune, di non reale importanza, qualcosa di passeggero e che quasi tutte le persone ne soffrono normalmente…
L’ansia patologica è un disturbo che deve essere assolutamente curato prima che si arrivi a livelli troppo alti, prima gli schemi di pensiero diventino stabili, prima che credenze e valutazioni rispetto al problema diventino troppo forti.
Quando l’ansia o i sintomi dell’attacco di panico diventano intensi, considerata la ricca manifestazione somatica di questi disturbi, nella ricerca della cura il paziente spesso sbaglia specialista… infatti ad esempio se il sintomo principale è la tachicardia, lo specialista a cui il paziente si rivolgerà sarà il cardiologo. Se invece nel paziente il sintomo più invalidante e la mancanza di aria, questo probabilmente si rivolgerà dallo non molto. Altro esempio potrebbe essere quello del paziente che davanti ad un’ansia con sintomo principale di peso o fastidio allo stomaco si rivolge dal gastroenterologo. Forse solo più tardi arriverà a concludere che il suo problema non è di natura fisica e che quindi lo specialista in questa situazione è lo specialista di disturbi psicologici. Naturalmente, essendo abituati a riferire al corpo l’origine della maggior parte dei nostri disturbi, il primo pensiero del paziente è che anche in questo caso l’origine dei suoi problemi è fisica e, quindi, sembra opportuno rivolgersi dal medico per trovare una soluzione. C’è da dire tuttavia che sebbene disturbi di ansia di panico siano molto diffusi, soltanto un terzo della popolazione si rivolge da uno specialista sin dalla prima comparsa delle difficoltà riscontrate. Considerata la ricca batteria di sintomi presenti in una condizione di ansia, rivolgendosi ad un non specialista, spesso succede che il disturbo stesso non venga subito riconosciuto e vengano presentate le possibilità di cura effettiva in tempi brevi, senza costringere il paziente a sopportare ancora per altro tempo inutile sofferenza. Magari dopo diversi accertamenti e percorrono altre strade si riesce a considerare l’opportunità nella necessarietà di un intervento psicologico appropriato. In troppi casi e con molta facilità prima dell’intervento psicoterapico si sottopone il paziente al trattamento farmacologico. Purtroppo molto spesso il trattamento farmacologico interviene esclusivamente sul sintomo limitandone le manifestazioni, ma purtroppo con questo non vengono affrontate e risolte in alcun modo le cause generanti, quindi il paziente continuo a rimanere vittima del disturbo anche per lungo tempo. Purtroppo, in molti casi il trattamento farmacologico prolungato e che non risolve, e quindi cura, le cause, sottopone il paziente a conseguenze di tolleranza e dipendenza dagli psicofarmaci. Non è raro in studio incontrare pazienti che arrivano in psicoterapia soltanto dopo diversi anni di fallimenti di trattamenti con psicofarmaci. Raccontano, a volte, di un primo periodo di un relativo miglioramento con l’assunzione di psicofarmaci, per poi rendersi conto dello psicofarmaco prescritto riassunto non riusciva assolutamente a tirare fuori il paziente dalla trappola dell’ansia del panico.
La maggior parte dei pazienti raccontano che il loro problema di ansia a origine nei primi periodi della fanciullezza e dell’età adulta, tuttavia considerato che il paziente si riconosce come apprensivo e ansioso da molti anni inizia credere alla possibilità che il paziente sia “caratterialmente ansioso”, seppure dire questo dei tecnicamente non ha alcun senso. Il paziente che si dice caratterialmente ansioso è come se stesse dicendo che lui è così e che non cambierà male… come se l’ansia fosse un modo di essere e non un disturbo, quindi come se si dicesse di chi è ansioso dovrà rimanere ansioso per sempre…! Il paziente in questo modo non riesce a comprendere e distinguere uno stato patologico da uno stato normale.
Il disturbo di ansia generalizzato si manifesta solitamente il paziente intorno a vent’anni e le statistiche dimostrano che tra i soggetti colpiti la maggior parte è rappresentata dalle donne. L’andamento del disturbo se non curato è solitamente cronico, nel senso che è con il passare del tempo le crisi diventano sempre più frequenti e di intense, e non si ha una remissione o guarigione spontanea. Tra i pazienti alcuni riferiscono di alti e bassi, periodi in cui il disturbo si è presentato di meno, tuttavia senza mai lasciare completamente il paziente. Il motivo di ciò è da ricercare nelle dinamiche di pensiero il paziente con ansia e attacchi di panico ha strutturato nel tempo alimentando e confermando sempre di più credenze e valutazioni rispetto alla propria condizione di “ malato”… e “ malato” per sempre…
Gli specialisti nel loro lavoro di diagnosi solitamente rendono come punto di riferimento i criteri diagnostici dei manuali di diagnosi internazionali come il Manuale di Diagnosi e Statistica dei Disturbi Mentali (D.S.M. IV-TR) o al corrispettivo Manuale internazionale di diagnosi I.C.D. 10.
Su queste base stabiliscono quindi una diagnosi differenziale che porterà ad identificare il nome esatto del disturbo (etichetta diagnostica), quindi avviare la cura giusta per l’esatto disturbo.
Secondo il D.S.M. IV-TR le manifestazioni più importanti che permettono di riconoscere il disturbo di ansia generalizzata sono:
– agitazione preoccupazione, senso di attesa apprensiva che risultano eccessivi rispetto alla situazione. Condizione che si protrae per almeno sei mesi di seguito sono relazione rispetto ad una quantità di situazioni o attività, come per esempio le attività lavorative o di impegni scolastici
il paziente si accorge che non riesce a controllare questo stato di agitazione e che proprio questo stato di agitazione comporta grave disagio e mette in difficoltà a gestire in modo normale le attività lavorative, familiari, sociali e personali di genere.
– l’agitazione del paziente viene associata almeno a tre tra i sintomi seguenti:
Senso di tensione, di irrequietezza
facile irritabilità
Sentirsi stanchi facilmente
senso di tensione muscolare
alterazioni del ciclo sonno-veglia, ossia il paziente ha difficoltà nell’addormentamento o nel mantenere il sonno, quindi sonno disturbato e sensazione di non riuscire anche dopo il sonno a sentirsi riposati.
COME RICONOSCERE L’ANSIA
Praticamente ogni essere umano può riferire sintomi di ansia, nervosismo o stress perché tutti hanno sperimentato questi sintomi in un momento o l’altro della propria vita. L’ansia è in realtà una normale esperienza umana, è considerata una risposta utile in certe situazioni pericolose che scatenano la risposta di lotta o fuga allo stress.
Mentre è abbastanza chiaro che l’ansia è normale e addirittura benefica per alcune persone, per molte diventa un problema. La differenza principale tra ansia normale e ansia come problema è nell’origine e nell’intensità dell’esperienza e il fatto che ostacoli le normali funzioni vitali.
L’ansia, quando è normale, è intermittente e si prevede in base a determinati eventi o situazioni. L’ansia come problema, d’altra parte, tende ad essere cronica, irrazionale e interferisce con molte funzioni vitali. Problemi di comportamento, preoccupazione incessante e perdita della concentrazione e della memoria, possono tutti derivare da un problema d’ansia. Questi sintomi possono essere così intensi che causano problemi in famiglia, sul lavoro e difficoltà sociali.
I componenti dell’ ansia sono le risposte fisiche per l’ansia (come palpitazioni e mal di stomaco ), pensieri distorti che diventano una fonte di preoccupazione eccessiva e cambiamenti comportamentali che interessano il solito modo di vivere la vita e di interagire con gli altri. Se incontrollata, l’ansia può portare ad un disturbo d’ansia vero e proprio.
Se si sospetta di avere un disturbo d’ansia, è importante chiedere aiuto. L’ansia è facilmente controllabile, e le sue complicanze sono facilmente evitabili con il trattamento adeguato
Articolo a cura: Dott. Pierpaolo Casto – Psicologo e Psicoterapeuta – Specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
Si consiglia la visione del seguente approfondito video della durata di 1 ora 41 minuti
“Ansia e attacchi di panico: cos’è, quali sono i sintomi e come curare” (A cura del Dott. Pierpaolo Casto)
COS’E’ L’ANSIA
Si consiglia la visione del seguente video:
“Cos’è l’ansia: definizione edescrizione” (A cura del Dott. Pierpaolo Casto)
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