COS’E’ L’AGORAFOBIA?
L’ agorafobia è un disturbo d’ansia che si contraddistingue per il timore di stare in una situazione in cui si può essere sopraffatti dall’ansia o da un attacco di panico che implica la risposta di fuga.
I soggetti affetti da questo disturbo possono sentirsi ansiosi nei confronti di alcune cose, come la perdita di controllo dell’intestino o la paura di strozzarsi con il cibo in presenza di altri; possono sentirsi ansiosi anche quando sono soli in casa, quando sono in un posto affollato, come ad esempio sui mezzi pubblici o in un ascensore, dove può essere difficile o imbarazzante trovare una via d’uscita.
Molti soggetti possono avere uno o più attacchi di panico, in qualsiasi momento della vita, senza necessariamente sviluppare il disturbo di panico; tuttavia, gli attacchi di panico possono essere ricorrenti.
Quando questo accade, si tende a modificare le proprie abitudini di vita in quanto si ha paura di incorrere in un nuovo attacco di panico; in questo caso, il soggetto ha sviluppato un disturbo di panico.
Molti soggetti con disturbo di panico iniziano a limitarsi a causa del disagio degli attacchi; nella maggior parte dei casi non riescono a frequentare luoghi pubblici o usare i mezzi pubblici, possono sentire il bisogno di avere accanto un partner o un amico che li accompagni per maggior parte del tempo per sentirsi più sicuri.
La paura dei luoghi pubblici o degli spazi aperti, come accennato in precedenza, è chiamata agorafobia.
SITUAZIONI O ATTIVITÀ CHE SI TENDE AD EVITARE SE SI SOFFRE DI AGORAFOBIA:
• stare lontano da casa;
• andare da qualche parte senza la compagnia di una persona “sicura”;
• sforzo fisico (a causa della convinzione che questo potrebbe innescare un attacco di panico).
• andare in posti in cui non c’è una via di fuga facile (ad esempio, ristoranti, teatri, negozi, trasporti pubblici);
• alla guida;
• posti in cui sarebbe imbarazzante avere un attacco di panico, come una riunione;
• mangiare o bere qualsiasi cosa che potrebbe causare l’attacco di panico (come la caffeina, l’alcol, alcuni alimenti o farmaci).
Articolo a cura: Dott. Pierpaolo Casto – Psicologo e Psicoterapeuta – Specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
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